La nascita storica del burionismo

Sugli apparati “scientifici” la cui ideologia è dominante e quindi spacciata come neutra. Minestroni strumentali compresi.

“11.1. La professionalizzazione della filosofia ***

Dal 1870 in poi, nella vita intellettuale britannica si verificò un cambiamento epocale. Le discipline accademiche iniziarono a stabilirsi e a delimitarsi, formando le proprie riviste, società e sedi specializzate. Mind è stata fondata nel 1876 e Proceedings of the Aristotelian Society nel 1888, le prime riviste specializzate di filosofia in Gran Bretagna. Lo stesso modello valeva per tutte le discipline. Ad esempio, Brain: A Journal of Neurology è stato fondato nel 1878; in precedenza mente, anima e cervello erano stati un campo di discussione unificato tra fisiologi, filosofi, teologi e altri, ma ora le strade si stavano separando. La precedente cultura generalista stava recedendo e ne stava prendendo il posto una nuova, specialistica. Con la creazione di periodici e forum specializzati, essere un relatore credibile per le discussioni filosofiche divenne sempre più dipendente dalla pubblicazione nelle sedi giuste, nei modi approvati dai membri della professione e dall’essere parte della loro comunità. Ma per stabilire le credenziali disciplinari della filosofia e ritagliarsi la nuova identità dell’esperto filosofico, i professionisti dovevano distinguere il loro lavoro dalla precedente cultura pubblica generalista. In questo modo la figura più antica del critico a tutto tondo e dell’intellettuale pubblico impegnato venne sostituita da una nuova figura, quella dello specialista o dell’esperto professionista. I contrasti operativi erano specialista contro generalista ed esperto contro persona nota (o esperto contro dilettante).

I professionisti nascenti distinguevano anche tra il loro lavoro considerato NEUTRO e ben diverso da scritti considerati PARTIGIANI e settari. Infine, hanno distinto il loro lavoro rispettabile da quello proveniente da culture non ortodosse come la Teosofia, l’antivivisezione, il SOCIALISMO o il FEMMINISMO.

11.1. The Professionalisation of Philosophy

From the 1870s onwards, a sea-change took place in British intellectual life. The academic disciplines started to establish and demarcate themselves, forming their specialist journals, societies, and venues. Mind was founded in 1876 and the Proceedings of the Aristotelian Society in 1888, the first specialist philosophy journals in Britain. The same pattern held right across the disciplines. For example, Brain: A Journal of Neurology was founded in 1878; previously mind, soul and brain had been a unified field of discussion amongst physiologists, philosophers, theologians, and others, but now the ways were parting. The earlier generalist culture was receding and a new specialist one was taking its place. As specialist periodicals and forums were set up, being a credible party to philosophical discussions became increasingly dependent on publishing in the right venues, in the ways approved by members of the profession, and on being part of their community. But to establish philosophy’s disciplinary credentials and carve out the new identity of the philosophical expert, practitioners had to distinguish their work from the earlier generalist public culture. In this way the older figure of the all-round critic and committed public intellectual became displaced by a new persona, the professional specialist or expert. The

operative contrasts were specialist versus generalist and expert versus popular (or expert versus amateur).

Nascent professionals also distinguished their NEUTRAL and detached work from PARTISAN and sectarian efforts. Finally, they distinguished their reputable work from that emanating from unorthodox cultures like Theosophy, anti-vivisection, SOCIALISM, or FEMINISM.”

*** Da un saggio di Alison Stone su Frances Power Cobbe (utile in generale, nonostante talune imprecisioni a mio avviso).

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